
Pizza e Panettone, binomio vincente al “PizzaArt” di Battipaglia, dove Vito de Vita, Maestro Pizzaiolo, presidente della “Scuola Napoletana Pizzaioli” e patron della pizzeria, ed Helga Liberto esperta di lievitati, meglio noti come “Chef dei Grani”, hanno proposto le loro realizzazioni dedicate al periodo natalizio rispettivamente di pizze e panettoni.
Ricco e stimolante il menù della serata, con un entrée composto da un tris di nuvole: una con San Marzano D.O.P., la seconda con datterino giallo e alici, l’ultima con vellutata di broccoli, salsiccia, datterino rosso semi secchi e scaglie di Cacioricotta cilentana. In abbinamento Fravort di Cantina.
Interessanti le pizze proposte: impasto al croccante di farro con baccalà, pomodoro giallo, foglia di capperi, olive infornate; la seconda con impasto di fibra con filetto di San Marzano marinato con colatura di alici di Cetara, fior di latte di vacca gelsa e blu di Bufala; la terza ha visto un impasto classico con vellutata di fagioli di Controne, chiodini freschi trifolati con pomodorino del Piennolo. In questo caso accompagnate da un Fravort Triple.
Gran finale con i panettoni di Helga Liberto il cui impasto di lievito acqua e farina, uova freschissime e burro di altissima qualità, si sposa con i prodotti generati da quel territorio fertilissimo che va dal Vesuvio al Cilento. Non mancano in alcune sue preparazioni prodotti d’oltreoceano.
Ed ecco allora:
- “Nuvola del Vesuvio” con arancia biologica a canditura morbida, uvetta australiana di alta qualità, albicocca Pellecchiella presidio Slow Food, pasta di buccia di sfusato amalfitano candito e vaniglia del Madagascar.
“Carezza del Cilento” con fico bianco cilentano, miele d’arancio millefiori, mandorle noci e nocciola tonda di Giggoni IGP. Disponibile anche nella versione limited in cui il fico è il bianco monnato di Prignano Cilento presidio Slow Food.
In “Terra degli Alburni” invece è protagonista il Marrone di serino di IGP che sposa il caffè Illy, il cioccolato fondente al 75% e l’infusione di rum con 12 anni di invecchiamento.
Non poteva mancare una versione dedicata all’Oro Rosso “Il Mio San Marzano”in cui la solanacea viene semicandita e combinata con pasta d’arancia e uvetta australiana, il tutto ricoperto da glassa bianca.